SI PUO’ FARE

di | 08/01/2021

Intervista ad Alessia Refolo, la Barbie non vedente

Eccoci giunti al terzo numero di SI PUO FARE, rubrica ideata dal comitato pari opportunità UICI Roma.

Alessia Refolo

Dopo aver tanto sentito parlare di lei, sono riuscita ad intervistare la bellissima e vulcanica Alessia Refolo. Nata l’11 luglio 1990 ad Ivrea, viene colpita in tenera età da un neuroblastoma che le porta completamente via la vista.

F: ho usato il termine vulcanica perché questo episodio non sembra aver inciso più di tanto nella tua vita, o forse sì, ti ha spronato a fare moltissime cose. Come è stata la tua infanzia?

A: Hai ragione Federica, il mio mantra è “Se vuoi, puoi”, che poi suona un po’ come “si può fare”. Cresciuta da due super genitori capaci di lasciarmi accelerare più che di frenarmi e, supportata da una sorella minore pronta in ogni circostanza a sperimentare con me cose nuove, ho trascorso le scuole elementari e medie nella cosiddetta normalità giocando con bambini dagli occhi perfetti.
Talvolta gli insegnanti non comprendevano i bisogni di un’allieva cieca e capitava anche che alcuni compagni mi escludessero a causa della mia diversità. Per mostrarmi forte ho dovuto nascondere qualche pianto, ma gli amici sinceri non sono mai mancati.

F: Molti gli sport che pratichi: arrampicata, sci nautico, corsa, solo per citarne alcuni. Hai guadagnato ottimi risultati, raccontaci.

A: Adoro lo sport e l’arrampicata è quello che preferisco. In Spagna nel 2014 ho conquistato il titolo di Campionessa Mondiale Paralimpica. Tesserata Cus Torino, ho avuto l’onore di salire il gradino più alto del podio. In seguito ho scoperto di essere portata anche nello sci nautico. Sostenuta dalla società Waterski Recetto, nel 2018 in Francia ho vinto l’oro al Campionato Europeo Paralimpico. La passione per la corsa è stata una scoperta recente, tanto che nel 2020, iscritta al GSH Sempione 82, ai Campionati Italiani Paralimpici di atletica leggera ho conquistato l’argento.
Arrivare in finale, se possibile al primo posto, è molto importante per me. Il mio obiettivo a breve termine è conquistare l’oro ai Campionati Italiani di atletica leggera 2021. Come obiettivo a lungo termine sogno una paralimpiade da aggiungere al mio Palmarès. In questi anni di sport ho imparato l’importanza del lavoro di gruppo, perché è vero che nella vita i traguardi si possono raggiungere, ma è anche vero che non siamo mai soli nel riuscirci. Infatti, attorno a me si è formato nel tempo un team non da poco, composto da società, sponsor, allenatori, guide in gara, compagni paralimpici di squadra, accompagnatori, amici e la mia indispensabile famiglia.

F: i tuoi soprannomi sono Barbie climber e Barbie skier. Effettivamente sei molto carina, molto più di una Barbie, quanto meno non sei finta! Battute a parte, vivi da sola e sei anche una tipa alla moda, ami indossare i tacchi e truccarti, scegli tu i vestiti, come ti orienti per gli abbinamenti?
Alessia arrampica in falesia

A: Barbie Climber è il soprannome che mi ha assegnato la mia prima allenatrice di scalata e personalmente lo trovo azzeccato poiché ho un fisico minuto; Inoltre tale nomignolo dà un tocco di femminilità a questo sport molto duro e faticoso ma per me elegante e aggraziato. Di conseguenza, nello sci nautico sono diventata Barbie Skier.
Tengo molto al mio aspetto fisico, e mi piace vestire in modo elegante; consigliata da persone di fiducia, memorizzo bene l’abbigliamento che acquisto. Vivo da sola ed in casa riesco ad essere indipendente basandomi principalmente sull’ordine.

F: Sei testimonial per l’associazione neuroblastoma, per l’Avis e per i Lions, complimenti! Il tuo impiego principale è presso la Banca Montepaschi di Siena, riesci a conciliare bene tutte queste attività compreso il progetto “Se vuoi, puoi”?

A: Penso di riuscire a conciliarle abbastanza bene. Essere testimonial di associazioni tanto importanti mi rende molto orgogliosa stimolandomi a fare sempre meglio.
La tenacia è una caratteristica che mi contraddistingue, anche sul lavoro, tanto che ho vinto il bando di concorso per essere assunta alla banca Monte Paschi di Siena nella filiale della mia città.
La voglia di trasmettere messaggi positivi a persone di ogni età attorno a me, mi ha portata alla creazione del progetto “Se vuoi, puoi”, nato come hobby e trasformatosi ben presto in un secondo lavoro in seguito al numero sempre crescente di richieste di collaborazione da parte di Enti di svariata natura. Adoro tutti i miei lavori perché ci sono sempre cose nuove da imparare e il rapporto di dialogo con le persone non smette mai di entusiasmarmi.

F: Le sorprese non finiscono qui: hai pubblicato un romanzo autobiografico, “Se vuoi, puoi. Una vita al di là del buio”. Il titolo richiama sia il tuo mantra, sia il tuo progetto.

A: è il mio primo romanzo autobiografico, pubblicato nel 2019 per la casa editrice Hever. È come se con questo libro avessi vinto il mio personale campionato letterario, poiché la soddisfazione del risultato finale, è stata preceduta dalla fatica di mettere su carta la mia storia evidenziando sì le gioie ma anche le difficoltà che in una vita a occhi chiusi, beh sono tante.
Alessia con il suo libro

F: Io ringrazio questa super donna con un’ultima domanda, sei pienamente soddisfatta della tua vita o c’è qualche cosa che ti manca?

A: Grazie a te per avermi intervistata e posso dirti che sì sono pienamente soddisfatta ma essendo sempre numerosi i nuovi miei piccoli-grandi sogni, mi piacerebbe un giorno avere una famiglia mia…
F: Ti ringrazio molto Alessia e spero di incontrarti presto, magari in falesia!

Di Federica Carbonin

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